
11 maggio 1947, stadio Comunale di Torino. Si gioca Italia-Ungheria. Gli azzurri scendono in campo con questa formazione: Sentimenti IV; Ballarin, Maroso; Grezar, Rigamonti, Castigliano; Menti II, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris II. Guidata da Vittorio Pozzo, l’Italia vince 3 a 2 contro i magiari. Degli undici scesi in campo quel giorno, dieci giocavano nel Grande Torino : un record tuttora ineguagliato. L'”estraneo” è Sentimenti IV, il portiere-rigorista dei cugini bianconeri.
Quella domenica del ’47 contribuì a dare fama continentale ai ragazzi di Ferruccio Novo, allora allenatore del Toro: sintetizzava la superiorità schiacciante di una squadra nel Paese che deteneva da 13 anni (1934) il titolo di campione del mondo. Anche l'Ungheria schiera 9 giocatori della squadra campione nazionale, l’Újpest, mentre uno dei due estranei è il giovane e talentuoso Ferenc Puskás.
Al Comunale la partita è tesa, le squadre si fronteggiano ad armi pari: alla doppietta di Gabetto rispondono prima Szusza, poi Puskás su rigore. Decide Loik all’89’. Torino batte Újpest 3 a 2. Due anni dopo, nel 1949, la tragedia di Superga: nove granata muoiono, si salva solo il capitano Ferraris II, ceduto l’anno prima al Novara. Il Grande Torino entra nella leggenda, insieme ai suoi record.
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