mercoledì 17 giugno 2009

IRAN: LA RIVOLTA CINGUETTATA


di Leopoldo Papi

In Iran si sta svolgendo, in queste ore, qualcosa di mai visto prima: una vera e propria rivolta "cinguettata". Il governo della Repubblica Islamica, per contrastare le proteste contro la rielezione del presidente Ahmadinejad di questi giorni ha oscurato i principali siti internet, bloccato chiamate e sms sui cellulari. I giornalisti sono stati privati di visti e credenziali e invitati a rimanere nei loro alloggi, mentre gli interpreti sono stati indotti a smettere di tradurre notizie poco gradite alle autorità.

Il principale mezzo di espressione e comunicazione per i manifestanti è così diventato Twitter, (dal verbo inglese tweet, cinguettare) il servizio di microblogging che permette agli utenti di mandare aggiornamenti sul proprio status, inserendo parole chiave tematiche che li rendono facimente accessibili al motore di ricerca del sito.

Attraverso Twitter i dimostranti iraniani inviano informazioni, immagini e video in tempo reale sugli eventi in corso a Teheran, comunicano tra loro per organizzare e coordinare i raduni di protesta, segnalano links di blog e di articoli dai media internazionali.

Risale ad esempio a qualche minuto fa il post di Iran3sabs, in cui si annuncia la protesta per domani: "میر حسین موسوی called for protest on THURSDAY AFTERNOON, as a sign of sympathy with people who suffered so far . HE WILL ATTEND HIMSELF"; poco prima lo stesso utente aveva pubblicato: "SEPAH is responsible and going to maneuver 4 security tomorrow, Protesters should stick together and stay in the central areas of Tehran". (Sepah - l'esercito dei Guardiani della Repubblica Islamica - si muoverà per la sicurezza domani. I manifestanti, dovrebbero stare uniti e rimanere nelle aree centrali di Teheran).

Si legge invece sul sito di Gabhan (notizia non confermata) che "la guardia rivoluzionaria sta estromettendo la polizia dal controllo delle strade di Teheran". Sulla pagina di Revoal si promuove una petizione per aggiornare le mappe di Google Earth, in modo da mostrare le proteste, mentre altri post offrono assistenza sui modi di utilizzare siti proxy per non essere identificati.

E' di questi minuti la notizia (fonte Twitter, ovviamente) che le autorità iraniane stanno telefonando agli utenti invitandoli a smettere di utilizzare Twitter, e che intendono intraprendere azioni legali contro i gestori.

Su richiesta del Dipartimento di Stato americano, gli stessi gestori hanno rinviato i lavori di upgrade del sito programmati per questi giorni, per permettere agli iraniani di continuare a comunicare.

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