
dal blog Nonunacosaseria
Caro Minzolini,
stasera Lei ha dichiarato che il TG1, circa la ben nota vicenda barese, “ha assunto una posizione prudente” perché “dietro questa storia piena di allusioni, testimoni più o meno attendibili e rancori personali non c’è ancora una notizia certa”.
Ora, a parte il fatto che di notizie certe ce ne sono parecchie (ragazze pagate per andare alle feste a Palazzo Grazioli che entravano lì – e magari si fermavano anche a dormire – senza nemmeno essere sottoposte a controlli; una visione del potere eticamente discutibile a prescindere dall’atto sessuale; una gestione dell’attività aziendale basata non sulla validità dell’idea imprenditoriale, ma sulla capacità di allietare il Capo del Governo; faccio solo tre esempi certi e confermati, ma potremmo continuare), la mia domanda riguarda il Suo privato, egregio Direttore. Ossia: non Le fischiavano le sue auguste orecchie mentre pronunciava questa frase? Ma come: Augusto Minzolini, il re del gossip politico e della dichiarazione non verificabile, magari da fonte anonima, oggi non riferisce una notizia perché trattasi di gossip e non è accertata? Si rende conto che così facendo mette in discussione un buon 90% degli articoli da Lei scritti negli ultimi diciotto anni?
Lei ha pure aggiunto che “in passato si tentò di colpire Prodi strumentalizzando la foto che ritraeva un suo collaboratore in una situazione definita scabrosa”. All’epoca, però, Lei scrisse, su Panorama, quanto segue: “…il garante è intervenuto solo quando è venuta fuori la notizia della foto del portavoce di Prodi, Silvio Sircana, che scherzava con un trans. Sui giornali non andrà più nulla dei veleni che condizionano la classe dirigente. Alla faccia della democrazia”. Quel che all’epoca veniva da Lei ritenuto diritto di cronaca, oggi è una volgare strumentalizzazione per colpire Prodi. Quel che all'epoca era una sorta di attentato alla democrazia, oggi è lecito praticarlo perché puro gossip. Cosa è avvenuto da farle cambiare idea? Il fatto che al centro della polemica ci sia Berlusconi?
Lei ha detto che “in queste settimane è stata messa sotto i riflettori la vita privata del premier in nome di un improvviso moralismo (…) queste strumentalizzazioni, questi processi mediatici non hanno nulla a che vedere con l’informazione del servizio pubblico”. Eh no! Mi permetta di dissentire. Potrei parafrase un noto editorialista di Panorama di nome Augusto Minzolini che – criticando Prodi che non andava in tv durante la campagna elettorale del 2006 - scriveva “l’opinione pubblica ha diritto di sapere chi è che guida il Paese, come reagisce in situazioni diverse, come si comporta nelle trasmissioni politiche, ma anche da Biscardi e da Bonolis”. Ma non è questo il punto, Direttore. Il punto è che qui non stiamo scandagliando la vita privata di una persona, e una persona qualunque. Qui stiamo aprendo uno squarcio su come un Capo di Governo si rapporta con le persone che lo circondano, si espone a ricatti e a “veleni che condizionano la classe dirigente”, gestisce le relazioni e il potere che, pro tempore, gli viene affidato.
In parole povere: se Berlusconi si vuole trombare un tegame anziché la moglie, è libero di farlo, son cavoli suoi. Ma se (giusto per dirne una e nemmeno la più rilevante) Berlusconi, in cambio della trombata, promette una variante urbanistica, siamo al di là del privato, al di là del gossip, al di là del moralismo. La questione è pubblica. Pubblicissima.
Infine, un’ultima domanda. Lei che è tanto bravo da non confondersi con il gossip e sta attento solamente alle notizie, pensa che quei quattro milioni di italiani che si informano solamente guardando il TG1 abbiano capito qualcosa di quel che sta avvenendo a Bari con il servizio che il telegiornale da Lei diretto ha proposto stasera?
Vuole che ricapitoli i passaggi salienti di quel servizio? Bene: l’intero primo minuto (su due e dieci totali) è dedicato alla dichiarazione dell’avvocato di Giampaolo Tarantini (senza specificare chi sia costui se non dopo un minuto e quindici secondi). Dopodiché si sottolinea che il nome che “ricorre più frequentemente nelle intercettazioni è quello di Alessandro Frisullo del Partito Democratico” e si aggiunge che, per avere rapporti con il potere, Tarantini ha l’abitudine di organizzare feste di qua, di là, di su e di giù fino ad arrivare molto in alto, al Presidente del Consiglio. Il giornalista spiega infine che la teste principale, Patrizia D’Addario, ha raccontato di due di queste feste a Palazzo Grazioli e quel che inquieta la Procura di Bari è che costei ha “offerto prove fotografiche della sua presenza” perché ciò ha a che fare con “il mancato controllo in luoghi considerati residenze di Stato”.
E secondo Lei, come ha poi riferito il conduttore Attilio Romita, questa così descritta sarebbe “la vicenda che in questi giorni ha sollevato polemiche anche di natura politica"?
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