
Con tutte le polemiche degli ultimi giorni i torinesi sembrano scoprire solo oggi, dopo anni di celebrazioni della rinascita della città, che c' è vita, anzi movida, a Torino. Da est a ovest, da Borgo Po al Quadrilatero, sono tantissimi i locali che animano la città. Discoteche, pub e fashion cafè, dalla "storica" "Drogheria" di piazza Vittorio all' esempio positivo del "Circolo Sud" di San Salvario, ecco la mappa della notte.
PIAZZA VITTORIO - Fino a metà degli anni Settanta ha ospitato il carnevale. Oggi è il centro della movida, con dieci locali, tra pub e fashion cafè, mentre nei paraggi ci sono posti dai prezzi "calmierati" come il Bemish o il Golden River, affollati da clienti dai 15 ai 30 anni. Il parcheggio sotterraneo e i capolinea del servizio notturno della Gtt hanno, secondo i residenti, aumentatoi disagi già provocati dalla marea di ragazzi riversati fuori dai locali: sporcizia, grida, litigie via dicendo. «Abbiamo chiesto inutilmente al Comune dei bagni pubblici», afferma Silvio Stortini, proprietario della "Drogheria", uno dei primi locali della piazza, aperto da sette anni. «I residenti dovrebbero collaborare con noi - dice - Chiamparino abita qua sopra, mi piacerebbe parlarci. Non è vero che gli immobili si stanno svalutando, anzi hanno acquistato valore. È la piazza più bella d' Italia».
MURAZZI- Centrali, ma non troppo vicini alle case, sono la tradizionale meta per tutti quelli che vogliono ballare, dai modaioli ai "punkabbestia". Le discoteche più note sono lo "storico" "Giancarlo", il "The Beach" e l' "Alcatraz". Recentemente sono un po' crisi e resta ancora aperto il problema dello spaccio e della microcriminalità.
SAN SALVARIO E VALENTINO - Era considerato il simbolo del degrado, oggi è un quartiere vivo con molti piccoli locali che, come sottolinea Matteo Zola, studente che ama il quartiere, «sono frequentati da persone "tranquille", meno legate all' apparenza, all' abbigliamento». Il "Biberon", lo "Sbarco", il "Diwan": sono alcuni dei luoghi di ritrovo. Ma i residenti protestano ancora. Dopo l' ordinanza comunale che obbliga il "Biberon" a chiudere entro mezzanotte, è scontro tra Sergio Bigiordi, il proprietario della rhumeria, e gli abitanti: «Con i residenti è impossibile parlare, non gli interessa discutere le soluzioni, ma solo lamentarsi: ora parleranno gli avvocati». L' età media dei ragazzi che frequentano il quartiere va dai 20 ai 35 anni, soprattutto universitari. «Bisogna trovare una soluzione che garantisca entrambi», afferma Mario Cornelio Levi, presidente della circoscrizione 8. «Proporremo un incontro tra gestori e vigili per vedere come risolvere il problema movida, capire il perché i proprietari non riescano a far rispettare le regole. Non servire alcool ai minorenni sarebbe già qualcosa». Levi cita l' esempio positivo del "Circolo Sud", in via Principe Tommaso, con il "patto di solidarietà" tra residenti e proprietari. Andando verso il Po, con l' estate, riaprono anche le discoteche del Valentino: il "Cacao", lo "Chalet" e il "Life", con una clientela diversa da quella di San Salvario. Il "Life" è frequentato dagli studenti, mentre lo "Chalet" è più esclusivo, «ci va gente elegante, ragazzi in camicia e ragazze tutte in tiro», racconta Alessandro Rosati, studente del Politecnico. Il Cacao è uno di quelli che hanno affluenza maggiore, «dopo mezzanotte ci sono code chilometriche».
QUADRILATERO- «Piazza Emanuele Filiberto è stata rivalorizzata, è caratteristica e piena di locali. Il mio preferito è lo "Shore" e il suo aperitivo con cibi elaborati e freschi. Direi proprio che è un posto che fa tendenza». Giovanna Boglietti, studentessa, frequenta spesso il Quadrilatero, un dedalo di vie, piccole enoteche e locali chic. Oltre allo "Shore", ci sono il "Pastis" e il "Km 5". Anche il personale dei locali è spesso di giovane età, e la clientela spazia dagli universitari alle giovani coppie con carrozzine al seguito. «Abbiamo avuto la fortuna di nascere da zero - racconta Andrea Tortorella, proprietario del "Pastis" - e chi è venuto a vivere qui sapeva come è il quartiere». Con gli abitanti c' è una buona intensa: «Residenti e commercianti collaborano per mantenere buone le condizioni della zona». Alcune strade sono diventate sensi unici, la piazza la notte è chiusa al traffico e ora «stiamo cercando di rendere pedonale la zona». Nonostante il flusso di gente, l' attenzione per l' ordine evita altri problemi: «È nel nostro interesse mantenere gli ambienti puliti, visto che alcuni locali riaprono per il pranzo. E l' Amiat fa un ottimo lavoro».
VANCHIGLIA - I residenti stavano abbandonando questa zona, diventata poi attrattiva per gli immigrati e, dopo, i giovani che se ne stanno riappropriando. «È un cambiamento positivo», dice Piero Ramasso, presidente della circoscrizione 7, anche se, afferma, qualche disagio c' è. «In piazza Santa Giulia affluiscono molti studenti grazia a quattro nuovi circoli, e considerando che lì vicino c' è il mercato dall' alba per tutta la giornata, si crea un contrasto con i residenti». «La città sta diventando un grande polo universitario, e bisogna considerare le migliaia di studenti che hanno bisogno di svaghi e che vanno "educati" a non disturbare troppo».
DOCKS DORA - Un' ex zona industriale e dei vecchi depositi ferroviari lungo via Valprato riastrutturati per ospitare discoteche e cocktail bar di tendenza. C' è il "Duert", dove si può cucinare in compagnia degli amici, lo "Zoo Bar" che in un loft propone discoteca e spazi per concerti di vari generi, e il "Café Blue", locale "storico", ma sempre all' avanguardia.
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